L’ortottista-assistente in oftalmologia è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e su prescrizione del medico, tratta i disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica. E’ responsabile dell’organizzazione, pianificazione e qualità degli atti professionali svolti nell’ambito delle proprie mansioni; svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Progetta e realizza piani di trattamento che si sviluppano sui tre livelli di assistenza. In ambito di Prevenzione ricopre tutti i livelli con attività mirate alla popolazione. Il suo contributo è importante nella prevenzione primaria attraverso campagne di Promozione della Salute visiva; risulta indispensabile invece nella prevenzione secondaria con programmi di Prevenzione visiva a tutte le età biologiche.
Quale unico professionista sanitario non medico formato e abilitato alla prevenzione visiva, è impegnato nella prevenzione:
– in età neonatale
– in età pediatrica, con attività rivolte principalmente alla diagnosi precoce dell’ambliopia (patologia conosciuta anche come “occhio pigro” che coinvolge il 2-4% dei bambini), dello strabismo (disallineamento degli assi visivi) e di vizi di refrazione (ipermetropia, miopia, astigmatismo)
– in età adulta, con azioni mirate al riconoscimento di condizioni oculari importanti quali maculopatia, glaucoma e retinopatia diabetica.
La prevenzione terziaria invece è strettamente legata alla natura stessa della figura dell’Ortottista, quale unico professionista sanitario dell’ambito della riabilitazione visiva; attraverso infatti la presa in carico del paziente, può esprimere appieno le proprie conoscenze e competenze in ambito di valutazione e riabilitazione della vista e della visione. Sono di sua primaria competenza la valutazione dell’acuità visiva, della rifrazione e dello strabismo oltre alla valutazione delle componenti sensoriale e motoria dell’apparato visivo in tutti i suoi aspetti.
Si rapporta con ogni paziente presenti disturbi, deficit o disagi legati alla visione:
– il paziente chirurgico, in fase pre- intra- e postoperatoria
– il paziente con astenopia
– il bambino con bisogni particolari (prematurità, aprassia, autismo, ritardo psicomotorio, dislessia, DSA, albinismo,…)
– il paziente ipovedente in tutte le fasi della vita
– il paziente neuroftalmologico (ictus, stroke, sclerosi multipla, cefalea, vertigini, neglect,…)
La collaborazione dell’ortottista inoltre è indispensabile in numerosi ambiti di valutazione multidisciplinare, come l’Ergoftalmologia, la Medicina del Lavoro, la Medicina dello Sport, la Medicina Legale, la Diabetologia, la Posturologia e la Contattologia.
L’Ortottista, in quanto assistente in oftalmologia, ha il compito di eseguire esami di oculistica: campo visivo, esami elettrofunzionali (ERG, PEV, EOG, etc.), test per valutare la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori, angiografia retinica, biometria, topografia corneale, adattometria, aberrometria, contattologia, e altri ancora.
Gli ortottisti assistenti di oftalmologia subiscono, in modo sempre più esponenziale negli ultimi anni, l’abusivismo di professioni non sanitarie e non regolamentate in ambito oftalmologico che, mischiandosi ad un’arte ausiliaria in sanità (l’ottico) e pur avendo un percorso di studi che il consiglio universitario nazionale (cun) aveva esplicitamente sottolineato essere fuori dalle attività sanitarie (verbale seduta cun del 19 febbraio2002: richiesta di escludere competenze o riferimenti sanitari), compiono atti diagnostici e terapeutici di competenza dell’ortottista assistente di oftalmologia senza averne la titolarità.
La Commissione di Albo degli Ortottisti –Assistenti in oftalmologia di Bergamo
Dott.ssa Mariella Bana
Dott.ssa Gloria Guerinoni
Dott.ssa Fiorella Bazzi
Dott.ssa Sahana Solari